Sfa il Ponte

E bastava una inutile carezza a capovolgere il mondo

Dal 2006 la Convenzione dell’ONU sui diritti delle persone con disabilità sensibilizza al rispetto e alla garanzia dei diritti umani per le persone con disabilità.

Tra questi diritti ci sono anche quelli legati all’autodeterminazione personale, in ogni campo della vita, di cui il 18 maggio 2018 a Peschiera Borromeo, nella serata ‘Ho bisogno di carezze anch’io’, abbiamo approfondito il diritto a legittimarsi scelte relazionali, affettive e sentimentali, nonché sessuali.

Ma a che punto siamo nel garantire questi diritti? E quali pensieri ed emozioni sono in gioco nelle persone con disabilità e nei loro familiari rispetto a questa tematica? Quali, inoltre, i doveri di cui ogni persona, anche con disabilità, deve essere responsabile rispetto a questa tematica?

Ci paiono questioni fondamentali da trattare a partire dal lavoro quotidiano che compiamo come SFA: siamo un servizio che si occupa di sviluppare e implementare l’autonomia di ragazze e ragazzi con disabilità, lavorando sull’inclusione sociale. L’aspetto dell’affettività e della sessualità è una tra le tematiche imprescindibili per poter crescere come persone consapevoli e diventare adulti e cittadini responsabili, di cui la disabilità è ‘solo’ una caratteristica personale, ma non definisce l’intera personalità.

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La serata ha visto l’intervento di Alessandra Bedoni che si occupa di prevenzione del disagio e promozione del benessere anche per persone con disabilità. Alessandra ha condiviso un intervento che ci ha permesso di mettere a fuoco quali difficoltà relazionali e culturali ci rendano molto faticoso accostare il tema della sessualità, a maggior ragione se posto in binomio con la disabilità, e quali sono le direzioni di cambiamento a cui tutti dovremmo tendere, nessuno escluso.3dac095e-76f8-42da-b43d-e92d598e534d (1)

 

Massimo Vicedomini, invece, Responsabile dell’Area disabilità della Cooperativa, ci ha dato alcune coordinate fondamentali per pensare percorsi sull’affettività e sessualità per persone con disabilità intellettive e nelle neurodiversità, provando ad attraversare tutte le domande difficili che ci poniamo come operatori e come caregivers.

Siamo usciti da questo incontro emozionati tutti, familiari e operatori. Perché è vero: non servono per forza parole per trasmettere e ricevere emozioni: c’è spazio per mille e mille tipi di carezze diverse, che a loro volta veicolano altrettante modi di amori possibili, molto meglio di quanto possano fare le parole.

‘E bastava una inutile carezza a capovolgere il mondo’  (Alda Merini)

Ringraziamo l’Amminisrtazione comunale di Peschiera Borromeo per averci ospitati e, in particolare, l’Assessore Antonella Parisotto per essere stata con noi.